Mixing with Tony Maserati

Tony è al vertice del pianeta per quel che riguarda il mestiere del Mixing Engineer
(lui preferisco definirlo Mixing Artist) e della produzione Audio, lavora con Lady Gaga,
Beyonce, Black Eyed Peas, Mariah Carey, Jennifer Lopez, e come molti grandi nel
proprio lavoro è una persona splendida, che non deve dimostrare nulla a nessuno.

Avere Tony non solo come insegnante, ma anche come amico e consigliere, anche
se solo per una settimana, è stata una delle esperienze più interessanti e formative
di tutta la mia vita professionale.

Il primo incontro è avvento all’interno del parco dello studio La Fabrique,
sul prato. Un tavolino e delle sedie, una lezione
introduttiva dove abbiamo parlato di aspettative, degli argomenti che avremmo
affrontato durante il workshop, e di alcuni aneddoti irripetibili di Tony
(abbiamo tutti giurato di non svelarne mail il contenuto a nessuno) … 😉
Poi ogni giorno, dalla mattina fino a sera, con un intervallo per pranzo consumato assieme
in giardino, siamo stati tutto il tempo in studio a lavorare su alcuni brani di suoi
clienti e sul nostro materiale che avevamo portato.

Entrando nel dettaglio, con Maserati non abbiamo mai parlato in termini numerici
di mixing, nessun segreto su certe frequenze o determinati rapporti di compressione,
i temi sono stati più concettuali e se vogliamo filosofici, l’approccio al brano ed al mix
era al centro di ogni discorso, capire la canzone e plasmarla istintivamente, essere
completamente al servizio della buona riuscita dell’insieme, è questo di cui si è parlato.

Tony è stato incredibilmente generoso, non ha mai risparmiato mezza parola
circa il suo concetto di mix, il suo approccio e la sua filosofia, alternando momenti
in cui dimostrava le sue capacità ed il suo intuito, ad altri in cui all’opposto faceva
lavorare noi allievi discutendo assieme il nostro operato.

Oltre a questo ha spiegato parecchi trucchi circa l’uso creativo di distorsioni, compressioni
e tutti quegli effetti che alcuni di voi sanno che io definisco “stranizer”, ci ha obbligato
a provare la sua “ten minutes rule” (di cui ovviamente non posso svelare il contenuto),
ci ha dimostrato come i confini del brano che si sta mixando in realtà siano incredibilmente
più mobili rispetto a quello che si possa immaginare.
Comprendere come quando e perchè eliminare le “missed opportunities” di un mix e
decine di tecniche per far accadere sempre “qualcosa” durante il brano.
E’ sanguigno ed istintivo, vedendolo mixare e discutendo assieme di quello che stava
accadendo, ma soprattutto perchè stava accadendo è stato inestimabile.

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Il contatto con Tony Maserati e con i miei colleghi incontrati a Mix With The Masters
continua, ci sentiamo regolarmente attraverso un gruppo segreto di FB per scambiarci
pareri, tecniche ed opinioni, quando qualcuno di noi ha bisogno di orecchie in più,
ci inviamo i mix per avere più spunti e migliorare ulteriormente il risultato, e devo
dire con enorme gratitudine che “Zio Tony” è sempre partecipe delle nostre discussioni.

Questa piccola community di colleghi incontrati alla Fabrique comprende persone
dagli USA, Canada, Brasile, Svizzera, Nuova Zelanda, India, Francia, Messico ed Israele.
Poter contare sul parere e l’amicizia di tutti loro ha reso questa esperienza ancora più completa.

Ah, dimenticavo… L’anno prossimo ci torno. 🙂

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Roberto “Robbo” Vigo
Zerodieci Studio