Il confine tra arte e truffa

Colpevole. Mi dichiaro colpevole del reato di truffa nei confronti del pubblico.

Rendo bravi CANtanti stonati e sgraziati, correggo le note dei chitarristi,
dei bassisti e di qualsiasi altro musicista, metto a tempo i colpi dei batteristi
modificandone intenzione e groove.
Insomma, posso fare quello che voglio e trasformare un’esecuzione molto
scadente (per non dire inascoltabile) in qualcosa di bello e piacevole.

Quanto è giusto tutto ciò? Dove risiede il confine tra arte e truffa??
Vediamo di arrivarci per gradi…

UN PO’ DI STORIA

Sono stato uno degli ultimi fortunati ad imparare il mestiere del fonico
su macchine analogiche, mixer veri, non “telecomandoni digitali”,
registratori dove le tracce erano limitate e quelle ai bordi del nastro
erano riservate al time code, apparecchi nei quali quando dovevi fare un taglio,
in effetti usavi proprio una taglierina…

A quei tempi (manco parlassimo di ere geologiche), gli studi di registrazione
avevano costi enormi, e di conseguenza erano poche le persone che potevano
permettersi di registrare un disco.
Non esisteva nessun sistema di “correzione”, al massimo risuonavi la parte
fino ad azzeccare quella più bella ed emozionante.

L’equazione che ne deriva è semplice:
Costi altissimi + Nessun tipo di “modifica” = Solo i migliori producevano dischi.

Con il termine “migliori” intendo dire personaggi dotati di un insieme
di tecnica ed arte che, espresse in musica, provocano emozioni in chi li ascolta.

E ADESSO COSA SUCCEDE?

Il panorama è un tantino diverso.
La odiata-amata tecnologia ha permesso di realizzare studi di registrazione che
a pari qualità, costano 20 volte meno, rendendo questo servizio accessibile
a chiunque e fornendo degli strumenti tecnologici così potenti da poter alterare
l’esecuzione in qualsiasi modo si voglia.

Finalmente!!!
Ora possiamo tutti fare musica e registrare dischi, noi che siamo bravi ma con
pochi soldi e noi che abbiamo una grande disponibilità economica ma la nostra
capacità musicale è pari a quella di uno scaldabagno!!!!!
Evviva…

All’inizio effettuavo le correzioni in modo sporadico, solo quando era strettamente
necessario per non buttare via un “take buono” e personalmente, non pubblicizzavo
più di tanto le varie possibilità di intervento.

Col passare del tempo (parlo di una finestra di una decina d’anni) i musicisti iniziavano
ad entrare in studio sempre più “rilassati”, senza quella tensione ed emozione positiva
che io avevo quando suonavo e dovevo registrare come tastierista.
Io ero teso ed emozionato perché sapevo di non poter sbagliare in studio,
perché lo studio costava soldi ed io dovevo dare il massimo nel minor tempo possibile.

Io so perché entrate in studio così tranquilli e sereni, quasi svogliati…
Perché sapete perfettamente che è possibile intervenire sulla vostra scadente
prestazione musicale e renderla perfetta in pochissimo tempo!!!

Ebbene si, la razza dei musicisti è diventata senziente
nei confronti della tecnologia della registrazione, un grande passo avanti per l’umanità!!!

“…ma si Robbo, mi puoi sistemare quell’accordo?”
“Scusa Robbo, ho sbagliato tutto il secondo ritornello, potresti copiarci il primo?”
“Robbo, ho stonato di un tono e mezzo su quell’acuto, me lo metti apposto?”

IL MIO PUNTO DI VISTA…

Io offro un servizio, i miei clienti scelgono Zerodieci Studio perché si fidano di me,
del mio gusto “sonoro” e perché sanno che in ogni caso il risultato è garantito,
che si usi o meno la tecnologia, quindi se necessario correggo, tanto o poco
dipende dal cliente.

Personalmente credo che le correzioni lievi siano opportune, giuste e moralmente
accettabili in quanto esiste un fattore economico da considerare.
Se un artista (o sedicente tale) ha bisogno di terminare un lavoro entro un certo
numero di ore (ovvero entro un certo numero di €), è mio compito rispettare il suo budget.
Se questo vuol dire spendere 2 ore di editing invece di altre 10 ore di registrazione,
io userò tutta la tecnologia e le mie tecniche per portare a compimento il lavoro
nel tempo stabilito.

Probabilmente quello stesso cliente se avesse il budget per raddoppiare le proprie
ore di studio farebbe un lavoro ancora migliore e senza nessun trucco digitale,
ma purtroppo bisogna sempre fare i conti con il portafoglio.

…ESTREMO

Altro paio di maniche per tutti quelli che non hanno il minimo senso musicale e che
sarebbe tanto meglio per l’umanità se come hobby si mettessero a giocare a biglie.
Qui si che parliamo di truffa. Ho realmente reso intonato un acuto completamente
incontrollato che era crescente di oltre 3 semitoni (tutto ciò in un disco pubblicato),
e di esempi potrei farne davvero parecchi…

E QUINDI?

E quindi per quello che mi riguarda la tecnologia è una cosa fantastica.
Mi ha permesso di aprire un studio di registrazione, mi permette
di offrire un servizio ai miei clienti che escono contenti e tornano
per altri lavori ma soprattutto mi permette di essere estremamente creativo
in tutta quella parte di lavoro che arriva dopo l’esecuzione dei musicisti.

Qualche anno fa non ero felice di eseguire correzioni smodate su
musicisti e cantanti a dir poco terrificanti, non mi sembrava giusto nei confronti
di chi ha il vero talento ed il fuoco dell’arte, ma in effetti il mio compito
non è quello di garante sulla veridicità dell’esecuzione, tanto meno
mi posso sentire in colpa per quello che ho pesantemente modificato.

Perdonatemi l’esempio un po’ dozzinale, ma è come se qualcuno di voi andasse
a letto per la prima volta con una bellissima donna, e solo dopo si accorgesse che
ha rifatto il seno, il viso, le labbra, i denti, ha una parrucca e subito dodici liposuzioni.
La mattina seguente di certo non chiamereste il suo chirurgo estetico per lamentarvi…

E L’ARTE DOVE LA METTIAMO ??

Esattamente, mettiamola al proprio posto.
Stiamo parlando di musica, giusto?
La musica è arte, comunicazione ed emozione,se ascolto la canzone di un artista vero,
uno di quelli che mi da qualcosa, sinceramente non mi interessa affatto
che sia tecnicamente perfetto. Un esempio? Può piacere come no, però… De Andrè.
Non era perfettamente intonato, ma questo non interessava
a nessuno perché c’era arte, comunicazione ed emozione.

LE MIE PERSONALI CONCLUSIONI

1) Se un sedicente CANtante vuol sembrare come Freddie Mercury non c’è problema,
paga per il tempo che ci si può impiegare ed esce felice e contento con un prodotto
ben confezionato ma finto come una banconota da 7 Euro.

2) Se un grande artista viene in studio e suona divinamente, io impiego il mio
tempo a dare un contributo artistico-sonoro al suo disco,
nel frattempo mi godo la buona musica.

3) Le piccole correzioni sono ben accette se si tratta di risparmiare tempo prezioso.

4) Le correzioni smodate sono sicuramente delle truffe, ma io non sono di certo
il paladino delle ingiustizie musicali, sarà il pubblico a giudicare davvero
la bontà e l’onestà di un artista sentendolo dal vivo.

5) Se il pubblico è talmente ignorante da non riuscire a distinguere la differenza
di cui sopra… Peggio per loro.

😉

R_

Roberto “Robbo” Vigo
Zerodieci Studio